Una mostra fotografica per celebrare i 25 anni della Comunità Kayros.
Un viaggio tra volti, storie e sogni di chi ha scelto di rialzarsi, anche quando la vita sembrava spingerlo giù. Non esistono ragazzi cattivi, solo storie da ascoltare.
Le fotografie di Gianmarco Maraviglia ci accompagnano nel cuore di Kayros, dove la fragilità può diventare forza e ogni caduta una possibilità di rinascita.
Venticinque anni di tentativi, di successi e di sconfitte. Venticinque anni di ascolto e di parole, alcune delle quali sembrano inutili ma non sono mai dette invano. Venticinque anni di tempo dedicato, tempo atteso, tempo sospeso. Venticinque anni di tempo opportuno, Kayros appunto.
Ma come si misura un tempo opportuno? Si misura per sforzi di far intravedere spiragli, per stimoli, per attività, impegni. Una sala di registrazione musicale, una gita allo zoo, la gloria calcistica, lo sport, la messa in scena di uno spettacolo teatrale.
I ragazzi ospitati dall’associazione sono a volte quelli che vengono raccontati nei telegiornali come criminali, violenti, senza speranza. Ci si sofferma poco sulle loro storie, sul loro passato, sulle presenze che pesano talvolta tanto quanto le assenze, sulla violenza subita ancor prima che inferta, sulla rabbia. Si fa ancora in tempo? E’ la scommessa di don Claudio Burgio e di tutte le persone che a Kayros lavorano. Alcuni sono proprio cresciuti lì dentro e lì sono rimasti.
Gianmarco Maraviglia nell’associazione e con i suoi ospiti ha trascorso tempo. Quello che serve per non risultare più un estraneo, quello necessario per diventare quasi parte del gruppo. Ha raccontato un’idea, una filosofia, un pensiero per immagini. Non soltanto ritratti ma soprattutto suggestioni, rimandi, usando la luce quasi come fosse una persona, eterea ma presente. Le persone non sempre si vedono chiaramente, proprio a sottolineare come, qui dentro, il singolo abbia valore universale e rappresenti contestualmente chiunque per quel posto sia passato.
Non c’è giudizio, non c’è un racconto edulcorato.
Ma la speranza, comunque, che valga sempre il principio di don Burgio.
Fondazione AEM – Piazza Po 3, Milano
fino al 27 giugno 2025
Per prenotare una visita alla mostra: fondazioneaem@a2a.it
Per prenotare visite per le scuole: ilaria.malinverni@kayros.it, anna.recalcati@kayros.it