Quando le ferite sono un punto di partenza

Come diceva la fondatrice di In-Presa Emilia Vergani tutti noi abbiamo bisogno di poggiare su un terreno saldo … quando un ragazzo sente questa sicurezza è come se cominciasse a mettere in azione quel minimo di energia che ha, che noi chiamiamo libertà, per cui la capacità di cominciare a essere positivo nel costruire, gli permette di fare un’esperienza di cammino educativo.

Tutto si gioca dentro un rapporto in cui ci si sente voluti bene, e così uno inizia a riguardare sé e la propria storia.

Nell’origine del nostro sguardo di educatrici bisogna essere veramente certi che questa speranza c’è, e se è possibile per noi, lo è anche per loro.

In-Presa offre ai giovani, attraverso l’impegno nello studio e nel lavoro, un cammino educativo per scoprire che la vita ha un senso e che la realtà è positiva.

La fragilità che incontriamo nei ragazzi è come una crepa da cui però può entrare la luce, cioè qualcosa di più grande capace di salvare anche il dolore.

Queste ferite, che si portano dentro i ragazzi, sono un punto di partenza per iniziare un rapporto, per camminare insieme, perché ci si confronta a un livello profondo, in cui i ragazzi sono pieni di domande e di un grande bisogno di essere voluti bene.

I percorsi che offriamo sono orientati al mondo del lavoro, si tratta di laboratori, come quello della sartoria, la cucina, la falegnameria, la tappezzeria, la creatività e l’orto, che accompagnano i ragazzi dentro una dimensione lavorativa per riscoprire il valore di sé.

Recentemente abbiamo inaugurato dei nuovi spazi a Giussano, in Brianza, dedicati a queste attività.

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Caterina Cesana, assistente sociale, opera ad In-Presa come educatrice dal 2009. Si occupa di seguire i ragazzi nei percorsi personalizzati per l’acquisizione delle competenze lavorative.