Alzi la mano chi nella vita non è caduto neppure una volta, chi non ha mai fatto esperienza della fragilità, un dato che appartiene alla natura umana.
Le vite perfette, le vite infrangibili appartengono al mondo dei sogni. Ma come si fa a rialzarsi dopo una caduta? Come di può non rimanere vittime per sempre degli errori compiuti? E dove trovare l’energia necessaria per ripartire?
Ci vuole qualcuno che tenda la mano, qualcuno che prima di giudicare provi ad accompagnare, a offrire una seconda possibilità. Cesare Pavese scriveva: “E’ bello vivere, perché vivere è ricominciare. Sempre, ad ogni istante”.
Ci sono persone e luoghi che sono come luci che si accendono nel buio per indicare la strada da seguire, per ridare una speranza.
A Kayròs proviamo ogni giorno ad accendere luci e a tendere mani, accompagniamo chi vuole rialzarsi, vogliamo testimoniare che la vita è un’avventura per cui vale la pena spendersi. E i frutti a volte si vedono.
Lo dimostra la storia di Lamine che raccontiamo in questa newsletter: in comunità si è “rialzato” e una mattina di qualche mese fa ha letteralmente “rialzato” una famiglia che rischiava di morire tra le fiamme.
Lo raccontiamo nello spettacolo “Non esistono ragazzi cattivi: storie di cadute e di resurrezione”, testimonianze e racconti intervallati da canzoni scritte dai giovani di Kayròs: un’occasione per riflettere e discutere sul tema della “ripartenza” che sarà al centro della Giornata mondiale della Gioventù, in programma dall’1 al 6 agosto a Lisbona. E’ il nostro contributo per rispondere all’appello di Papa Francesco, che lanciando quell’appuntamento ha chiesto ai giovani che sia “un incontro fresco, con vita, con forza, creativo. Le crisi si superano insieme, non da soli, le crisi ci mettono alla prova affinché possiamo uscirne migliori”.
Insieme vogliamo verificare se davvero una crisi può diventare un nuovo inizio.
Don Claudio Burgio