Dopo che il carcere minorile Beccaria è salito (purtroppo) agli onori delle cronache per gli episodi di violenza venuti alla luce e per il clima che si era venuto a creare, don Claudio ha scritto per “Avvenire” una riflessione su quanto accaduto e sulla necessità sempre più stringente di superare una concezione del carcere e della pena che mostra tutta la sua inadeguatezza.
E’ un argomento che interpella anche chi porta avanti modelli alternativi come da tempo sta facendo Kayros.
L’editoriale di questo numero ripropone il contributo di don Claudio a questo link: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-carcere-un-dispositivo-chiuso-in-cui-ci-si-abi